Archivi Tag: scarpe

Friday, 13 March 2020 16:08

MUST EVE Man Collection

Cambiano le stagioni e con loro le tendenze della moda uomo, ma se c’è una cosa che non cambia mai è la passione per le cose fatte bene.
La collezione Must EVE  di Fabi è DNA di uno stile inconfondibile.
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Imprescindibili per ogni uomo, sono le scarpe che sanno dare carattere e raffinatezza a ogni look,
sinonimo di eleganza intramontabile e soprattutto di qualità, portano avanti il sapere artigiano calzaturiero e di lavorazione delle pelli, offrendo un prodotto che ha il buon profumo del cuoio e di pellami pregiati come il cervo.
Derby, francesine, mocassini, double monk ma anche sneaker. Le scarpe degli uomini rappresentano un mondo variegato ed in costante aggiornamento, un microcosmo fatto di pezzi unici, una palette di pellami neri, marroni, bordeaux per le calzature classiche  e colori più accesi ma sempre neutri per le sneaker.
E tra poco arriverà anche la collezione Must Eve donna….
La collezione  Must EVE è sempre disponibile su Fabiboutique. com e nei migliori negozi di tutto il mondo.
Wednesday, 02 October 2019 12:01

FABI INFINITO200, tra poesia e territorio.

INFINITO200 è una dedica, il nostro modo per ricordare e valorizzare sempre i luoghi in cui ogni giorno la costanza, l’ impegno e la creatività trovano sfogo e donano soddisfazioni.
Le Marche: i suoi colori e la sua perseveranza nel custodire storia e tradizioni ispirano da oltre 50 anni le creazioni di Fabi.

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Varcando i limiti materiali, l’ immaginazione diventa la strada maestra che guida la passione e l’ istinto, la voglia di lanciarsi in nuove avventure senza limiti di tempo e di spazio.
La nuova capsule “ INFINITO200” echeggia le sfumature della terra, del cielo e del mare, lega la regione alla tradizione manifatturiera da sempre colonna portante di questo territorio. Una limited edition composta da piccole opere d’ arte, pezzi unici, dipinti a mano da abili artigiani e realizzati utilizzando pellami e materiali di altissima qualità, 100% made in Marche che saranno disponibili solo in negozi selezionati.

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Wednesday, 03 April 2019 16:32

LAMAXI WORLD

“Hit me baby, one more time!”
“Ancora una volta!” cantava una delle star più emblematiche degli anni ’90, Britney Spears.
Gli anni del walkman e la comparsa dei compact disc segnava la «fine primo tempo» degli album in vinile. Che ricordi!
Gli anni degli 883 e del Karaoke di Fiorello in versione codino, come Baggio.
E poi Beverly Hills 90210: Dylan (RIP Luke Perry) o Brandon, Kelly o Brenda? Gli anni del grunge di Seattle con Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, ma anche degli Oasis, dei Red Hot Chili Peppers e delle Spice Girls.
Gli anni di Michael Jordan e dei Chicago Bulls, che  fissavano il record assoluto in NBA di vittorie stagionale a 72, per poi partire 12-0 nella stagione seguente, quella 1996-97.
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La nostra LAMAXI  ha volumi che rimandano proprio a quegli anni e alle scarpe sportive tecniche di quell’epoca. E’ una sneakers dai volumi ampi (e da lì prende il nome) che strizza l’occhio a tendenze che sono tornate d’attualità, gioca coi colori, coi materiali, con abbinamenti contemporanei e divertenti.
Avete già fatto la vostra scelta?
E’ tutto su www.fabiboutique.com
Thursday, 03 January 2019 16:04

FABI a Pitti Immagine Uomo

FABI SPA a Pitti Immagine Uomo con il suo nuovo spazio nel Padiglione Centrale, allestito da Barberini con materiali di pregio e soluzioni architettoniche contemporanee come la nuova collezione pensata dal Brand Manager Emanuele Fabi e realizzata dai Maestri di Monte San Giusto.

L’idea portante della collezione FW1920 nasce attorno a prodotti dalla vestibilità trasversale, costruiti su nuove forme con volumi e fondi importanti, sfruttando il know how del brevetto Flex Goodyear 102, il top di gamma per l’Azienda fondata da Elisio Fabi, il papà di Emanuele, a Montegranaro nel novembre del 1965

“Il concetto di “trasversale” mi piace in senso assoluto – spiega Emanuele Fabi – e poi bisogna fare i conti con tendenze e mercati che da qualche anno premiano più il mondo sportivo di quello classico. Ho pensato così a una collezione che strizza l’occhio agli “ibridi”, il classico che tende allo sport e viceversa, quindi a prodotti day to night che indossi al mattino e non vorresti cambiare mai. Il minimo comune denominatore sta nel nostro meglio del meglio: la costruzione Flex Goodyear 102 valorizza anche una sneaker come la Jesse, a Pitti nelle versione “Jesse 2” più aperta  ed elegante”.

La collezione FW1920 sviluppa anche i concetti dell’urban trekking, con polacchini in pregiati vitelli arricchiti da fodere in lana, e punta come sempre sull’altissima qualità dei materiali e sull’arte delle colorazioni a mano: cervi da decolorare e croste in inglesi da invecchiare con pazienza e amore per il prodotto spiegano al meglio una collezione figlia di passato e presente, heritage e innovazione.

Tuesday, 18 December 2018 18:58

SNEAKERS JESSE, HEROES FROM THE PAST #4: GIRARDENGO

 

Costante Girardengo e il bandito che voleva pedalare come lui

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.
["Il bandito e il campione" - Francesco de Gregori, 1993]

Si sente dire spesso che per ogni campione sportivo che ce l’ha fatta ne esistono altri cento, mille, che per i più svariati motivi non sono riusciti a raggiungere gli stessi traguardi.
Stesso talento magari, ma meno forza di volontà, o meno tenuta mentale. Nessun fuoco sacro, dentro. Meno fame.
Ecco, se dovessimo dare ascolto alle leggende che dai primi anni del Novecento si tramandano nelle province piemontesi, potremmo dire che c’è stato un caso in cui un campione – tra i più grandi di sempre della nostra nazione – ha avuto un amico che avrebbe potuto dargli del grosso filo da torcere.

Ma che, a differenza delle altre decine di incompiuti, un po’ per scelta un po’ per destino ha scelto di diventare un “campione” in uno “sport” un po’ meno seguito e apprezzato, il crimine.

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Una storia, quella del fenomeno del ciclismo di Novi Ligure – Costante Girardengo – e del suo amicone bandito Sante Pollastri, che ha ispirato addirittura De Gregori e un suo intero album nel 1993, oltre che una fiction Rai (vabbè…) nel 2010.
Una storia che è diventata, grazie all’assenza dei media rapaci odierni e di tecniche di comunicazione ben più lente di un blog, un mito incastonato tra un’Italia unita ancora giovane e una narrazione epica da legare ai primi grandi eroi del nuovo secolo sportivo tricolore.

Ma le leggende, si sa, sono fatte per essere smentite, pur conservando un fondo di affascinante verità.
Quello che sappiamo è che Sante è nato sei anni dopo Costante: 1899 contro 1893.
Cresciuti grossomodo nello stesso quartiere di Novi Ligure, provincia di Alessandria, è assodato che entrambi fossero poveri come la maggior parte dei loro connazionali, forse pure più della media, già drammaticamente alta durante l’ingresso nel Secolo Breve.

Compagni di scorrazzate in bicicletta durante l’infanzia per dimenticare le proprie misere condizioni e pure la fame malefica, i due prendono presto strade differenti, nonostante il desiderio atroce di sconfiggere la povertà sia vivo in entrambi: Girardengo a 19 anni è già professionista, Pollastri lo segue con orgoglio e desiderio di emulazione ma nel 1918 ha già la vita segnata dal rancore verso polizia, società, Carabinieri. Dicono che un membro dell’Arma gli abbia ucciso un parente, o stuprato la sorellina: le versioni non coincidono, la leggenda è appunto una leggenda, ma il risultato è purtroppo certificato. Quel rancore si è già tramutato in una ribellione più oscura, la criminalità.

Costante Girardengo sfreccia intanto sulle strade d’Italia: domina due Giri, distrugge la concorrenza nella Milano-Sanremo, la sua preferita con ben sei vittorie, fa incetta di campionati italiani di ciclismo su strada, addirittura arriva secondo ai Mondiali in Germania nel 1927. Diventa il primo vero Campionissimo nella storia del nostro ciclismo, un talento naturale, puro, con quel piedino rapido e fluido fisso sui pedali, da mattina a sera, di vittoria in vittoria.
Una leggenda vera, ammirata e ispiratrice, che tanto avremmo voluto vedere con le nostre sneakers Jesse ai piedi, a volare come il vento sul cemento e in giro per il Bel Paese.

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Nulla a che vedere però con le “fughe” di cui è già diventato maestro Sante, il feroce Sante. Il generoso Sante.
Introvabile, inafferrabile, odiato dalle forze dell’ordine di Italia e Francia, amato dagli anarchici e dai poveracci come lui cui – si dice- regali parti delle refurtive, il bandito autore di rapine e omicidi che accrescono la sua nomea in tutta Italia proprio come l’amico Costante, è campione indiscusso di “volate” cui Girardengo non ha mai dovuto partecipare, fortunatamente.

I giornali lo chiamano “Nemico Pubblico Numero Uno”, nientemeno.

Perso di vista per ovvi motivi, Costante – che in cuor suo conserva il ricordo di un ragazzo figlio delle stesse misere condizioni – rincontrerà Sante a Parigi nel 1927, quando la Gloria sportiva è ormai alle spalle e i 40 anni alle porte. Pollastri, braccato dai gendarmi, tramite il massaggiatore di Girardengo amico comune ottiene un incontro con il ciclista durante la Sei Giorni parigina: felice nonostante tutto, Sante riabbraccerà colui che aveva lanciato “la fuga” da Novi Ligure e dagli stenti in tenera età, salutandolo e dandogli appuntamento nella terra natìa, ora che entrambi ce l’hanno fatta.

E Girardengo? Impaurito da un potenziale scandalo e fatte sue le confidenze del criminale, pensò giustamente di denunciarlo subito, testimoniando al suo processo dopo l’arresto avvenuto proprio nella Ville Lumiere. Sante si prese l’ergastolo, mentre Costante finì nel 1936 la propria incredibile carriera, diventando allenatore, testimonial, simbolo assoluto di un nuovo sport fatto di superuomini…e chissà, forse pure di banditi.

Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un’unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
["Il bandito e il campione" - Francesco de Gregori, 1993]

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