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Saturday, 22 April 2017 08:26

LE PORTE APERTE. I MURI CHE CHIEDONO SCUSA. LE VOCI (E GLI OCCHI) DI UNA MEMORIA

Di memoria si vive. Dalla memoria si trae nutrimento per plasmare il futuro. E le Marche, soprattutto nella loro parte meridionale, possono fregiarsi di aver scritto alcune delle più intense pagine di resistenza civile durante il secondo conflitto mondiale. Pagine che hanno lasciato un’impronta indelebile. Pagine che ancora oggi vengono riaperte, per comprendere e per guardarsi dentro.

Sono tante le storie che, girovagando soprattutto nelle zone interne, si riescono ad ascoltare.

A Montemonaco, ad esempio, a poche ore di cammino dal Monte Sibilla, sopra la frazione di Isola San Biagio, c’è una piccola casa lungo il sentiero del Grande Anello dei Sibillini. Lì, fuggendo da un campo di prigionia, si nascosero nel 1943 quattro soldati britannici, prima di essere accolti e protetti dalla famiglia Buratti, nonostante la presenza di milizie nazifasciste nella zona. Tra i soldati c’era Eric Batteson, che più di 70 anni dopo ha voluto ringraziare quella comunità, duramente colpita dal terremoto, donando una grossa somma di denaro.

E sempre in quell’area, altri ufficiali inglesi furono nascosti sul Monte Amandola dalle famiglie che abitavano a Garulla, così come tante altre esperienze simili possono essere colte fermandosi a chiacchierare con chi, quella memoria, continua ad alimentarla.

C’è poi Servigliano, lungo la valle del fiume Tenna. E c’è soprattutto la Casa della Memoria, un’aula didattica multimediale nata con il recupero della vecchia stazione ferroviaria, situata proprio di fronte ad un campo di prigionia nel quale confluirono, dall’inizio dello scorso secolo, prigionieri di varie nazionalità e, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, profughi provenienti dall’Istria, oltre che dalle nostre ex colonie in terra d’Africa.

E quella Casa, che prende il nome dall’associazione che da anni lavora ad un’ampia ed importante raccolta di materiale e testimonianze, rappresenta un faro soprattutto per le nuove generazioni. Un luogo di conoscenza ma anche di incontro, davanti ad un muro che per decenni ha delimitato il campo, comprimendo le esistenze di decine di migliaia di persone, tra polvere e baracche. È rimasto in piedi, quel muro, quasi a voler chiedere scusa per non essere riuscito ad opporsi a così tanta follia. E dietro i suoi mattoni, sopra un prato per troppe volte calpestato silenziosamente, oggi si appoggiano le voci di bambini e famiglie. Voci libere, che inseguono un pallone. Voci che riescono a deflagrare da uno scivolo quasi fossero una sola melodia. Voci che si ritrovano. E soprattutto occhi: occhi che provano a spingersi oltre, senza perdere mai i proprio punti di riferimento.

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ANDREA BRACONI

Wednesday, 22 February 2017 10:33

QUELLE VOCI (E QUELLE MEMORIE) CHE NON SMETTONO DI INCROCIARSI

Ho un ricordo nitido di quella telefonata. Vibrava la voce di Luca Tombesi (un food blogger di quelli veraci, che i territori li calpestano veramente), in una mescolanza di entusiasmo e di timore. Eravamo all’inizio di ottobre e da lì a qualche giorno sarebbe nato un qualcosa di unico, un progetto che settimana dopo settimana si è fatto vita.

Perchè #RIPARTIDAISIBILLINI non era soltanto il grido di aiuto di amiche ed amici impegnati nella ristorazione, nell’ospitalità e nella produzione di eccellenze enogastronomiche proprio in quelle zone duramente colpite dai terremoti del 24 agosto. Era il desiderio di stringersi, di aiutarsi reciprocamente a scavalcare un’onda cruenta.

Ed è bastato chiedere per diventare un gruppo. Da un lato la community degli Instagramers Marche, che già da tre anni aveva sviluppato in quei territori iniziative di promozione turistica e di confronto sui nuovi strumenti di comunicazione.

Dall’altro l’Associazione Italiana Travel Blogger (nota con l’acronimo AITB) che si è subito attivata tra i vari soci per verificare chi, dal 12 al 16 ottobre, avrebbe potuto partecipare ad un media tour che aveva, nelle nostre intenzioni, un’inizio e una fine.

L’inizio. Amandola, l’Osteria del Lago di San Ruffino, la caccia ai tartufi, la country house La Querceta di Marnacchia, Smerillo, il bio agriturismo La Conca, gli oli essenziali dell’Agriturismo Amargi, l’Abbazia di San Ruffino, Monte San Martino, la Pala del Crivelli, il Rifugio Città di Amandola, Montefortino, l’Agriturismo Santa Lucia dei Sibillini, Montemonaco, la raccolta di castagne, il Bar Zocchi, il Museo della Sibilla, Il Tiglio e Le Castellare a Isola San Biagio, le mountain bike, l’Infernaccio visto da lontano, la piana di Castelluccio, l’Agriturismo Guerrin Meschino, Visso, la Macelleria Calabrò, il b&b Il Borgo, Ussita, il Ristorante Montebove, il b&b La Casa dell’Ortigiana. Poi la domenica, con la visita al Santuario di Macereto, i formaggi dell’Azienda Scolastici e la salita verso il Rifugio del Fargno per un pranzo a base di pasta alla Pilato. Tante, tantissime voci, che ero, anzi, eravamo, pronti a raccontare attraverso centinaia di scatti e registrazioni audio.

La fine. Poi il 26 e il 30 ottobre, con le nuove terribili scosse che hanno fatto cadere i nostri piani ma soprattutto le esistenze di tutte quelle persone conosciute. Siamo rimasti disorientati, anche per una paura che non riuscivamo proprio a chiudere definitivamente nel cassetto. Ma quelle giornate, quel girovagare ascoltando e quel desiderio di tendere (realmente) una mano sono rimasti dentro. Ecco perché una fine, a questa storia, non c’è. Perché siamo tornati ogni settimana a riascoltare quelle voci, che hanno sì qualcosa di diverso da rivelare ma che, nonostante tutto, continuano a trasudare l’essenza di questa parte di Marche. Torniamo per tenere accesa una memoria che di fronte ad una simile devastazione rischia di essere trascinata via. Torniamo e documentiamo. Torniamo e ci abbracciamo. E sono gesti che si stanno ripetendo ovunque. Ci siamo rivisti a Fermo, ad inizio febbraio, per l’inaugurazione della mostra #RIPARTIDAISIBILLINI e la vendita proprio di quelle istantanee. C’erano il sindaco e il vice sindaco della città. C’era una parte importante di quella stessa città, che silenziosamente ha scrutato i dettagli e ha scelto cosa acquistare. E c’erano loro, che ci avevano accolto con le lacrime agli occhi. Oggi abbiamo 700 euro che destineremo ad un progetto di recupero nell’area dei Sibillini, già individuato. Saremo a Tipicità, dal 4 al 6 marzo, per dare ancora più respiro all’elenco di tappe impresso poco fa. Ripeteremo parzialmente il tour domenica 26 marzo in occasione del Worldwide Instameet (#WWIM15), lanciato ogni anno da Instagram, con passaggi nell’Ascolano, nel Fermano e nel Maceratese. Esporremo quelle foto anche fuori dalle Marche, creando altri momenti di confronto. E cercheremo – anzi, lo stiamo già facendo – di dare forma nel mese di giugno ad un grande evento lì, dove insieme abbiamo mosso i primi passi. Noi ci saremo comunque. Perché non abbiamo mai smesso di farlo. Ci basta una telefonata, una sola telefonata, per imboccare la strada verso le nostre montagne.

Tartufi (Marnacchia - Amandola)

Tartufi (Marnacchia – Amandola)

La Querceta (Marnacchia - Amandola)

La Querceta (Marnacchia – Amandola)

Agriturismo Amargi (Smerillo)

Agriturismo Amargi (Smerillo)

La Conca (Smerillo)

La Conca (Smerillo)

Rifugio Città di Amandola (Amandola)

Rifugio Città di Amandola (Amandola)

Fattoria Angolo di Paradiso (Amandola)

Fattoria Angolo di Paradiso (Amandola)

Salumi Monterotti (Sarnano)

Salumi Monterotti (Sarnano)

Agriturismo Santa Lucia dei Sibillini (Montefortino)

Agriturismo Santa Lucia dei Sibillini (Montefortino)

Castagneto (Montemonaco)

Castagneto (Montemonaco)

 Bar Zocchi (Montemonaco)

Bar Zocchi (Montemonaco)

Le Castellare (Isola San Biagio - Montemonaco)

Le Castellare (Isola San Biagio – Montemonaco)

Bici Club Sibillini (Amandola) (A)

Bici Club Sibillini (Amandola) (A)

Il Tiglio (Isola San Biagio - Montemonaco)

Il Tiglio (Isola San Biagio – Montemonaco)

Il Guerrin Meschino (Castelluccio)

Il Guerrin Meschino (Castelluccio)

 Calabrò Carni (Visso)

Calabrò Carni (Visso)

 B&B La Casa dell'Ortigiana (Ussita)

B&B La Casa dell’Ortigiana (Ussita)

Ristorante Monte Bove (Ussita)

Ristorante Monte Bove (Ussita)

Azienda Agricola Scolastici (Pieve Torina)

Azienda Agricola Scolastici (Pieve Torina)

Rifugio del Fargno (Ussita)

Rifugio del Fargno (Ussita)

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