Archivi Tag: fabishoes

Monday, 11 February 2019 18:56

Fabi at “The Micam”

FABI SPA a Milano per un’altra edizione di “the MICAM” con i marchi Fabi ( Pav. 1 Stand M21 M29 – N22 N30 ).

L’idea portante della collezione FW1920 nasce attorno a prodotti dalla vestibilità trasversale, costruiti su nuove forme con volumi e fondi importanti, sfruttando il know how del brevetto Flex Goodyear 102, il top di gamma per l’Azienda fondata da Elisio ed Enrico Fabi a Montegranaro nel novembre del 1965.

“Il concetto di “trasversale” mi piace in senso assoluto – spiega Emanuele Fabi, Brand Manager Fabi Uomo – e poi bisogna fare i conti con tendenze e mercati che da qualche anno premiano più il mondo sportivo di quello classico. Ho pensato così a una collezione che strizza l’occhio agli “ibridi”, il classico che tende allo sport e viceversa, quindi a prodotti day to night che indossi al mattino e non vorresti cambiare mai. Il minimo comune denominatore sta nel nostro meglio del meglio: la costruzione Flex Goodyear 102 anche valorizza una sneaker come la Jesse, a Pitti nelle versione “Jesse 2” più aperta ed elegante”.

La collezione FW1920 sviluppa anche i concetti dell’urban trekking, con polacchini in pregiati vitelli arricchiti da fodere in lana, e punta come sempre sull’altissima qualità dei materiali e sull’arte delle colorazioni a mano: cervi da decolorare e croste in inglesi da invecchiare con pazienza e amore per il prodotto spiegano al meglio una collezione figlia di passato e presente, heritage e innovazione.

Concetti in linea per Fabi Donna, come spiega l’Art Director Francesco D’Autilio:

“Nella nostra ampia collezione troverete trasversalità nei materiali, nello stile, negli accessori e sebbene ci si sia confrontati con stili differenti, abbiamo cercato un legame, una coerenza, dettata dalla voglia di rivisitare i modelli iconici della tradizione Fabi in chiave moderna, dinamica, che anche qui strizza l’ occhio agli “ibridi”.

Quindi forme tendenzialmente maschili ma con riporti ed accessori che donano femminilità e raffinatezza.”

La collezione FW/1920 rivisita inoltre lo stivale texano, che si fa più grintoso e fashion anche sul tacco stiletto. Poi riporti animalier, tessuti laminati e fondi di volume che ci riportano agli anni 90’ per sneakers, stivali e stivaletti urban trekking. Tanti mocassini, oltre a scarpe inglesi senza lacci danno carattere e personalità arricchendosi con accessori preziosi che da sempre contraddistinguono le Fabi.

Thursday, 10 January 2019 17:19

FABI AT PITTI IMMAGINE UOMO 2019

PITTI Immagine Uomo riapre i battenti e lo fa ponendoci un quesito:

Are you “in” or “out” of the box? 

Pitti Box è il tema guida di quest’anno, un tributo alla straordinaria capacità che questo evento ha di essere un contenitore di idee e novità da aprire di stagione in stagione, di anno in anno, un’ occasione unica per raccontare quali saranno i nuovi trend ed i nuovi lifestyle della stagione che verrà!

FABI con il suo nuovo spazio nel Padiglione Centrale (stand E4), allestito da Barberini con materiali di pregio, dalla linea semplice ma elegante e contemporanea vuole esprimere tutta la sua voglia di innovazione e di modernità.

L’idea portante della collezione FW1920 nasce attorno a prodotti dalla vestibilità trasversale, costruiti su nuove forme con volumi e fondi importanti, sfruttando il know how del brevetto Flex Goodyear 102, il top di gamma per l’Azienda fondata a Montegranaro nel novembre del 1965, insomma  la tradizione e l’esperienza incontrano la dinamicità e l’ immaginazione dei nostri tempi fondendosi per creare un mix vincente ed esclusivo.

L’angolo di rito tutto ispirato al leggendario atleta che, alle olimpiadi di Berlino del 1936 davanti ad Adolf Hitler riscrisse la storia dello sport, Jesse Owens, è presente a Firenze anche in questa nuova edizione di Pitti immagine: Jesse 2, così ribattezzata, rafforza nel 2019 i tratti di  eleganza e comodità, è l’ inconfondibile sneakers firmata Fabi che anche in questa nuova stagione torna a fare da leader in una collezione che è tutta proiettata al concetto di “trasversale”, come spiega Emanuele Fabi:

”… bisogna fare i conti con tendenze e mercati che da qualche anno premiano più il mondo sportivo di quello classico. Ho pensato così a una collezione che strizza l’occhio agli “ibridi”, il classico che tende allo sport e viceversa…”

Stringate, mono fibbia o polacchini in stile stile urban trekking, il mondo Fabi ha un unico obiettivo per questo importante incontro annuale: presentare una collezione che possa soddisfare le esigenze di una platea sempre più attenta al prodotto. Il made in Italy è già una garazia di qualità, unita alla passione ed alla dedizione del team Fabi creano un connubio perfetto di stile ed innovazione.

Monday, 12 November 2018 19:27

SNEAKERS JESSE, HEROES FROM THE PAST #2: MEAZZA

 

Peppino Meazza, il nostro primo fenomeno

Grandi giocatori esistevano già al mondo, magari più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andar oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario.
[Gianni Brera]

Che fenomeno che era Peppino.
Quando siamo entrati nello storico Museo di San Siro, le reliquie più scintillanti ci sono da subito sembrate essere le sue scarpette taglie 40.
I ricordi sono scivolati rapidamente indietro di quasi un secolo, al decennio dei ’30, alla nostalgia.
Naturalmente alla dittatura – quella era – e ai primi due Mondiali vinti dall’Italia.

Quindi, naturalmente, a Peppino Meazza. Il più forte di sempre, oh sì.

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Piedini, dicevano, e non piedoni, per un giocatore unico, ovviamente all’avanguardia rispetto ai propri tempi, come tutti i fenomeni.
Classe, qualità, fascino. Sex appeal.
Peppino non seduceva solo le folte schiere di milanesi innamorate del suo taglio da Dongiovanni con tanto di brillantina.
Ma soprattutto avversari, difensori e portieri, tanto da diventare il miglior marcatore di sempre dell’Inter, la sua Inter. La mitica Ambrosiana. Sì anche oggi, nel 2018.

Leggiadro su quei piedi, seminava panico, terrore e boati di stupore con dei dribbling fulminei, con il solo obiettivo di portare la palla fin dentro la porta.
Amava lo show, Giuseppe Meazza, dentro e fuori dal campo.
Un modo per esorcizzare le proprie umili origini, come disse una volta come meglio non si sarebbe potuto l’altrettanto mitico Gianni Brera: “Lucido di brillantina, gli occhi assonnati, il sorriso bullo, l’automobile (che ben pochi avevano), i quattrini facili, i balli, il gioco, le veglie presso le Maisons Tellier di mezzo mondo, il trionfante Peppin vendicava le angustie degli umili antenati e di tutti noi poveracci suoi pari, passando per un genio al quale era consentita ogni stravaganza.”

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Campione del Mondo con la nostra nazionale nel 1934 e nel 1938, avrebbe pianto l’addio all’Inter per approdare al Milan (oh che errore!) e poi alla Juventus, le arcirivali.
Il Purgatorio a Varese e Bergamo – una sorta di Re del Nord-Ovest italico – e poi, finalmente, il ritorno finale all’FC Internazionale, al nerazzurro col quale coprire con onore la propria “bara” calcistica, prima di passare dall’altra parte della barricata come allenatore e poi, addirittura, come giornalista.

Andatosene per un male incurabile il 21 Agosto del 1979, fu sempre il migliore anche se sempre il più piccolo fin da quando giocava “sui campi spelacchiati di Porta Vittoria, il suo quartiere” a piedi nudi tra sabbia, cemento e polvere, in attesa che le sue scarpette – omaggiate qui dalle nostre sneakers – venissero issate a simbolo del suo calcio funambolico e creativo.

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Solo una cosa è sempre stata indigesta al nome che oggi adorna La Scala del calcio, San Siro: il soprannome universale di “Balilla” in piena era fascista, senza che avesse alcun legame ne appartenenza con quelle ideologie che stavano trascinando di forza la sua Italia in guerra, alla rovina.
Fu un compagno di squadra più vecchio, Leopoldo Conti, ad appiopparglielo al suo esordio a 17 anni con la prima squadra: “ora facciamo giocare anche i balilla!” disse scocciato, venendo smentito 90 minuti dopo, con una tripletta sensazionale con cui Meazza aprì e chiuse velocemente qualsiasi tipo di dibattito futuro.

Ad allenarlo in quella partita Arpad Weisz, l’allenatore ungherese di origini ebraiche che aveva creduto in Peppin e sarebbe poi morto durante l’Olocausto, ad Auschwitz.

Un grazie sentito, ad entrambi.

Tuesday, 20 March 2018 12:17

IL NOSTRO EVENTO DA CARLA M. A TERNI

Da Carla M. a Terni abbiamo festeggiato un altro magnifico cliente e un’altra tappa del lungo viaggio dei nostri colori naturali. Le mani sapienti del nostro Maestro Antonio Spadano e quelle del giovane Le Marc hanno strabiliato i clienti di Carla, regalando una serata semplicemente perfetta.

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Un Aperitivo a Colori riuscitissimo quello di Terni, in un negozio storico per il mondo della calzatura: da sempre Carla ha grande gusto, intuizioni, ricerca. E noi siamo onorati di essere tra i Marchi della sua magnifica selezione. Grazie della tua magnifica ospitalità, Carla, ci rivediamo presto!

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Wednesday, 28 June 2017 08:48

La prima edizione della Fabi Academy

E’ in corso di svolgimento nel nostro HQ di Monte San Giusto la prima edizione della FABI ACADEMY.

E’ un progetto in cui crediamo molto, che diventa parte integrante della nostra realtà.

Fabi Academy vuole formare una precisa categoria di sales persons fatta di persone /uomini “catalizzatori sociali” che, una volta terminata la loro esperienza nel nostro headquarter di Monte San Giusto (MC) continueranno autonomamente il loro impegno all’interno delle rispettive realtà professionali, con una consapevolezza diversa sulla nostra realtà e i nostri prodotti.

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Fabi Academy vuole essere un workshop transdisciplinare, in cui le esperienze di vendita si relazionano con altri contesti importanti come la produzione, l’ambiente, le scienze sociali, le tecniche di comunicazione, e resta vigile attento sui cambiamenti del mondo contemporaneo attraverso un’intensa attività di monitoraggio del consumatore.

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Il workshop di Fabi Academy che ha preso il via ieri, affronta tutte le tematiche legate al ciclo produttivo con visita e approfondimenti alla filiera nonché esercizi, laboratori singoli e di gruppo per implementare e raffinare i fattori motivazionali e le tecniche di vendita assistita.

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Individuazione dei bisogni, comunicazione di prodotto, gestione delle obiezioni sono solo alcune degli aspetti che la Fabi Academy affronterà nel corso di queste due giornate in azienda.

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