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29/10

Gli stellati delle Marche, prima parte

Come ogni anno l’illustre Guida Michelin ha emesso la sua sentenza in merito alla qualità e al prestigio di ristoranti italiani e internazionali conferendo loro le importanti Stelle Michelin. Tra i ristoranti che hanno ricevuto questo ambito premio ne troviamo ben 5 presenti nel territorio marchigiano, a testimonianza di quanto anche la nostra tradizione gastronomica sia qualitativamente importante e riconosciuta a livello mondiale.

Tra le strutture “stellate”del 2015 abbiamo:

Ristorante “ANDREINA”, Loreto (An)

Nella piccola casa colonica, che ospita da oltre 50 anni “Andreina”, il ristorante si articola su tre sale, con un piacevole giardino estivo. Il nome della struttura deve la sua origine alla fondatrice, un omaggio che ancora oggi le viene reso grazie alla gestione rimasta all’interno della famiglia. Dall’originale trattoria di cacciagione e specialità della tradizione marchigiana, il ristorante “Andreina” si è trasformato in un piccolo eden dove regna incontrastato un mix di sapori antichi e creatività moderna, che anche quest’anno è rientrato tra i primi posti dei migliori ristoranti 2015 della guida “Gambero Rosso”.

Fautore e promotore di questa “modernizzazione culinaria” è lo chef nonché nipote della fondatrice, Errico Recanati, il più giovane chef marchigiano ad essere mai stato insignito della Stella dalla Guida Michelin, la prima ricevuta nel 2012 e poi riconfermata anche negli anni successivi. Nel suo curriculum spiccano varie esperienze di perfezionamento nei più importanti ristoranti italiani e varie partecipazioni a eventi e mostre enogastronomiche internazionali in qualità di chef promotore della diffusione della cucina marchigiana e italiana nel mondo.

Il ristorante è sito nella ben nota città di Loreto sede della Santa Casa della Madonna di Loreto. La città è ogni anno mèta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. La sua bellezza a livello architettonico e spirituale è incommensurabile. Ma a soli pochi chilometri da questa perla marchigiana si trovano luoghi non di minor bellezza.

Tra questi vi consigliamo vivamente di fare una gita a Recanati, città natìa del celebre poeta Giacomo Leopardi, dove è possibile visitare i luoghi che hanno ispirato i suoi più celebri scritti, come il magico “colle dell’Infinito”, e dove sono state girate le scene più importanti del film di recente uscita “Il Giovane Favoloso”, in cui è raccontata proprio la vita del giovane scrittore recanatese e i luoghi che hanno fatto da musa e sfondo alla sua infanzia e adolescenza.

Per gli appassionati del mare quale miglior posto per una bella passeggiata post-pranzo, dei sentieri del Monte Conero da cui è possibile scorgere scenari panoramici mozzafiato e, perché no, farsi un tuffo nelle acque cristalline delle spiagge di Portonovo o Mezzavalle.

Per info e prenotazioni: Tel. +39 071970124 E-mail: info@ristoranteandreina.it Web: www.andreina.it

Ristorante “Uliassi”, Senigallia (An)

La storia del ristorante “Uliassi” , che vanta la doppia stella Michelin, comincia con un babbo, Franco Uliassi contadino, ma che il contadino non voleva fare e dopo aver provato diverse carriere lavorative, tenta la strada della ristorazione comprando ed aprendo un bar insieme alla moglie divenuto poi nel 1990 il ristorante che ora conosciamo.

Ha così inizio la lunga storia del leggendario stabilimento sito nel lungomare senigalliese, anche quest’anno insignito dell’ambito premio Michelin, e ora gestito dallo chef Mauro e dalla sorella Catia Uliassi. Il sopracitato chef “stellare” dopo un iniziale rifiuto a proseguire l’attività paterna ha dedicato anima e cuore nell’impresa di accrescere il prestigio e la qualità delle pietanze offerte, provando un immenso piacere nell’allietare il palato dei suoi clienti. La cucina di Uliassi,elaborata ed estrosa, è imperniata soprattutto su straordinari sapori di pesce, data l’estrema vicinanza al mare, ma offre anche un’ampia varietà di carne e selvaggina.

Mauro Uliassi rientra anche nell’olimpo degli chef tri-stellati. Conquista le Tre forchette del Gambero Rosso e rientra nella prestigiosa guida.

Il ristorante non è però l’unico motivo per cui venire a Senigallia, la città offre infatti molte attrattive per tutti i gusti. Famosa per la sua spiaggia di velluto e per il suo lungomare con la rinomata Rotonda, Senigallia offre al turista bellezze da ammirare anche nel periodo invernale. Da visitare assolutamente è il suo centro storico caratterizzato dalla Rocca Roveresca ultimata nel 1480 da Baccio Pontelli, dal Palazzo Mastai Ferretti, casa natale del Pontefice Pio IX, dal Duomo e dai Portici Ercolani.

La costa adriatica annovera molte “perle dell’Adriatico”, vicino Senigallia si trova l’affascinante Fano, l’antica e nobile Fanum Fortunae, fu un importante centro sacro romano dedicato alla dea Fortuna che vanta numerosi monumenti d’epoca augustea, come l’Arco di Augusto, porta dell’antica Via Flaminia. Di più recente origine sono invece la monumentale Corte, del periodo malatestiano, e la cinquecentesca Fontana della Fortuna situata nel centro della città. Fano offre inoltre anche luoghi di meditazione e spiritualità come l’Eremo di Monte Giove.


Per info e prenotazioni : Tel. 
+39 07165463  E-mail:  info@uliassi.it Web: www.uliassi.it

Ristorante “MADONNINA DEL PESCATORE”, Marzocca (An)

Davanti il mare e l’interminabile spiaggia, dietro le colline accoglienti e verdi, nei dintorni città e paesi ricchi di arte e di storia; incastonato nella splendida cornice marchigiana, protetto da una stele devozionale ancora fortemente venerata da chi vive grazie al mare, e da cui prende il nome, si trova la Madonnina del Pescatore. Pronta ad accogliervi per farvi gustare gli straordinari ed innovativi piatti dello chef – patron Moreno. La cucina è incentrata per lo più sul pesce ed abbina la fantasia con la capacità di fondere le materie prime. Non perdetevi il Susci, la Costoletta di rombo, la prima colazione.

Moreno Cedroni è lo chef a 2 stelle Michelin che aprì appena ventenne il ristorante La Madonnina del Pescatore a Senigallia (nominato dal Wall Street Journal tra i primi dieci ristoranti europei di pesce del 2011).

Inoltre, il ristorante è insignito dell’illustre riconoscimento delle Tre Forchette del Gambero Rosso, una tra le più autorevoli voci enogastronomiche nazionali. La sua innovazione e specialità consiste nel Susci, ovvero un modo innovativo di reinterpretare il pesce crudo, che partì come imitazione dell’idea tradizionale del sushi giapponese per diventare, più tardi, un vero e proprio studio indipendente che ha portato all’apertura in diverse città marchigiane e italiane di “Susci Bar”.

La località di Marzocca si trova nei pressi di Senigallia, quale naturale prolungamento del suo arenile, caratterizzata da una spiaggia prevalentemente sassosa. L’offerta turistica della costa senigalliese è ricca di eventi e manifestazioni che vengono organizzate per tutta l’estate: dai classici spettacoli pirotecnici sul mare, alla folkloristica “Fiera di Sant’ Agostino” che anima il centro storico di Senigallia negli ultimi giorni di agosto, portando in città più di 500 espositori. Imperdibile è l’appuntamento con il “Summer Jamboree” , il festival internazionale dedicato alla musica e alla cultura dell’America degli anni ’40 e ’50 con una settimana di concerti delle band più note del genere, un fantastico mercatino vintage e sfilate di moto ed auto datate anni ’40-’50. 

Per info e prenotazioni : Tel. +39 071698267  E-mail:  info@madonninadelpescatore.it Web: www.morenocedroni.it

Grazie alla Regione Marche per i contributo fotografico

28/10

Itinerario dei prodotti DOP

La storia dei formaggi è secolare e suggestiva quanto quella della pastorizia. Da fonti antichissime si apprende che i formaggi tipici marchigiani erano molto apprezzati già nel passato. Celebre è la casciotta di Urbino (PU), uno dei formaggi  più rinomati delle Marche. Le sue origini risalgono al 1500 e aveva tra i suoi estimatori il grande Michelangelo. E’ prodotto con latte di pecora e di vacca, con aggiunta di lieviti e di caglio. Le forme, del peso di circa 800 grammi, una volta poste in cassoni di legno dove viene immesso vapore alla temperatura di 90°, sono immerse nella salamoia e lasciate per circa un mese in speciali locali di conservazione, a temperatura e umidità controllate. Un altro formaggio che ha ottenuto il riconoscimento DOP è il Formaggio di Fossa di Sogliano di tradizione antichissima nato in epoca medievale. Un prodotto decisamente eccellente proveniente dalla terra marchigiana è l’olio, la cui coltivazione collegata alla molitura delle olive nella regione ha origini antichissime. Troviamo menzione dell’olio di oliva a partire dal 1228 quando, alle navi marchigiane che dovevano approdare sul Po, era richiesto un pedaggio consistente in venticinque libbre di olio. Anche i veneziani erano grandi estimatori dell’ “olio della Marca”, che rivendevano ad un prezzo superiore in virtù dell’aroma e del sapore.

Ancora oggi nelle Marche, grazie a 7.200 ettari di oliveto specializzato e ad una produzione di 45.000 quintali, viene prodotto un olio extra vergine di oliva di grandi qualità organolettiche. La qualità e la tipicità dell’olio marchigiano sono il frutto della combinazione di vari fattori: la base varietale utilizzata, che unisce al Frantoio e al Leccino alcune varietà locali, il particolare ambiente pedoclimatico marchigiano, le antiche tecniche agronomiche e la tradizione frantoiana che vede coesistere le realtà produttive più all’avanguardia con gli impianti che effettuano la frangitura con molazze e l’estrazione a pressione. L’olio tipico marchigiano è caratterizzato da un fruttato medio, dal gusto equilibrato con note di amaro e piccante.

Tra le varietà autoctone vanno ricordate la Coroncina, il Piantone di Falerone, il Piantone di Mogliano, il Sargano di Fermo, l’Orbetana, la Mignola, la Carboncella, la Raggia, la Raggiola e l’Olio Extravergine di Cartoceto, che è stato insignito della DOP.

La qualità dell’olio è inscindibilmente legata all’oliva. Molto pregiata è l’ oliva tenera ascolana, che è unanimemente ritenuta la migliore oliva verde da tavola. Il suo habitat naturale è vicino ad Ascoli Piceno. Nel mondo è nota, oltre che in salamoia, nella versione farcita e fritta “all’ascolana”.

Il prosciutto, uno degli elementi più pregiati del maiale, viene prodotto in tutte le Marche dove, di area in area, la razza dell’animale, il suo peso e la sua alimentazione ne determinano i parametri qualitativi. Il prosciutto di Carpegna, prodotto con cosci selezionati e con scrupolosa salatura, è uno degli insaccati più famosi e richiesti sia in Italia che all’estero, anche grazie al riconoscimento europeo DOP arrivato nel 2006. A questo prodotto, è dedicata la Festa del Prosciutto che torna come ogni anno nel mese di luglio (dal 17 al 19 luglio 2015) e allieta i visitatori con musica e spettacoli.

Per finire e non da ultimo, meritano di essere menzionati i Salamini Italiani alla Cacciatora, prodotti con carni magre di suino, grasso suino duro, sale, pepe a pezzi e/o macinato, aglio, oggi diffusi e apprezzati in tutto il mondo.

Grazie alla Regione Marche per i contributo fotografico

08/10

Hamburger di pane, marmellata di prugne e prosciutto

Oggi voglio osare, provocare, sperimentare. Cerco sempre di lavorare sui contrasti, e questa volta tocca al dolce/salato. Certo, parto da una solida base come la marmellata La Golosa di Montelparo, una marmellata fatta al 90% di frutta, che naturalmente esalta il sapore dei suoi zuccheri. La prima delle due ricette con la marmellata di prugne è un aperitivo, da mangiare anche in piedi in un sol boccone, che può essere anche servito come finger food.

 

INGREDIENTI

Marmellata di prugne La Golosa

Mollica di pane vecchio

Prosciutto crudo marchigiano

Olio EVO, sale, pepe, timo

Tagliamo delle fette di pane vecchio dello spessore di 1 cm e, con l’aiuto di un coppapasta rotondo, ricaviamo dei cerchi di sola mollica che andremo a grigliare da entrambi i lati in una padella ben calda leggermente unta di olio. Il pane si dovrà tostare al limite dello sbruciacchiato, risultando così croccante. Saliamo leggermente e pepiamo.

Contemporaneamente in un altra padella, anch’essa leggermente unta, andremo a saltare il prosciutto marchigiano tagliato a striscioline sottili insieme ad un rametto di timo, fino a che non diventa croccante. Scoliamo il prosciutto su carta assorbente per eliminare il grasso rilasciato.

Siamo pronti per comporre il finger : sopra l’hamburger di pane spalmiamo una generosa dose di marmellata di prugne ed aggiungiamo in cima il prosciutto croccante. Buon appetito!

Ricetta di Luca Robledo

www.lucarobledo.com

01/10

Petto d’anatra mantecato di patate e marmellate di prugne

Oggi per la seconda ricetta dedicata alla marmellata di prugne La Golosa di Montelparo prepariamo un gustoso secondo piatto. Questa marmellata non va unita o mischiata ad altri ingredienti ; la sperimentazione della ricerca sta nel trovare i gusti e gli abbinamenti che meglio esaltino il sapore naturale della sua frutta, e viceversa. Ho scelto un petto d’anatra, carne nera molto saporita ed abbastanza grassa da sposarsi molto bene con gli zuccheri della frutta.

 

INGREDIENTI

Marmellata di prugne La Golosa

Petto d’anatra

Patate vecchie

Burro, sale, pepe, timo

Per prima cosa prepariamo il letto sul quale adagiare il petto d’anatra; laviamo le patate e le mettiamo in pentola con acqua fredda ed una presa sale; ad ebollizione avvenuta lasciamo cuocere circa 40 minuti, poi le scoliamo e le schiacciamo con lo schiacciapatate, direttamente sopra a del burro morbido e del timo sfogliato. Quando il burro si è sciolto completamente con un frullatore ad immersione andiamo a montare il composto, ottenendo così un mantecato di patate.

E’ il momento della nostra anatra: in una padella molto ben calda e leggermente imburrata andiamo a rosolare il petto, prima dalla parte della pelle per almeno 4 minuti. La cottura ottimale avviene quando è ben caramellata fuori e rosata all’interno.

Siamo pronti per comporre il piatto : sopra il letto di mantecato di patate adagiamo il petto d’anatra scaloppato e guarniamo con la marmellata di prugne e delle gemme di sale grosso. Buon appetito!

Ricetta di Luca Robledo

www.lucarobledo.com

24/09

Salsiccia di Maiale al naturale con marmellata di pesche e spinacino

Oggi la ricetta dedicata alla marmellata di pesche La Golosa di Montelparo; sono partito da un abbinamento classico, maiale e pesche, ed ho cercato di trovare il modo migliore per esaltare il sapore della frutta. L’idea di fondo è quella di dare a tutti gli ingredienti una cottura più naturale possibile.

Aspetto di sapere da voi se ci sono riuscito !

 

INGREDIENTI

Marmellata di pesche La Golosa

Pane di segale

Salsiccia fresca di maiale

Spinacino novello

Pomodori secchi sott’olio

Olio EVO, sale, pepe

Per prima cosa buchiamo la salsiccia su tutti i lati con una forchetta e la mettiamo in padella con dell’acqua che arriverà a coprire la salsiccia fino a metà, ed accendiamo un fuoco dolce. Questo tipo di cottura lenta permetterà all’acqua di penetrare nei buchi della salsiccia, tirando fuori tutto il suo grasso che rimarrà il padella, lasciando una carne di maiale perfettamente al naturale. Occoreranno circa 20-25 minuti

Ora dobbiamo solo condire lo spinacino novello, operazione molto delicata che va fatta all’ultimissimo momento in quanto è molto delicato; sale, pepe, pochissimo olio e mescoliamo delicatamente con le mani

Siamo pronti per assemblare il nostro panino di segale con salsiccia di maiale al naturale, marmellata di pesche La Golosa, pomodori secchi e spinacino novello.

Ricetta by Luca Robledo

www.lucarobledo.com

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