COLORI NATURALI

Il colore è l'elemento estetico che caratterizza la nostra scarpa, è l'effetto creativo che anima la manifattura.
Grazie al lavoro di ricerca e di sviluppo sulle antiche tecniche tintoriali, disponiamo oggi di colori provenienti dalla natura, da piante tintorie che la terra ci mette a disposizione.

Sono colori rinnovabili e sostenibili per l'ambiente, che vengono estratti con tecniche antiche e manuali che abbiamo studiato dai trattati dell'arte medievale ed applicati a tampone con una pezza di cotone imprimendo la tomaia con il succo vegetale delle piante tintorie.
Siamo dunque felici di presentarvi in anteprima mondiale la nostra prima collezione di calzature realizzate con i colori naturali, l'opera più autentica che abbiamo saputo concepire.
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RESEDA LUTEOLA L.

NOME SCIENTIFICO: Reseda luteola L.

FAMIGLIA: Resedacee

NOTE STORICHE: La tintura con la reseda era già nota all’ Età della Pietra, infatti durante alcuni scavi effettuati in diversi insediamenti lacustri in Svizzera sono stati rinvenuti, insieme alle varie suppellettili, semi di reseda luteola. Per tutto il Medioevo e i secoli seguenti, questa pianta costituì una delle principali fonti di tintura gialla conosciuta ed apprezzata in Europa.

ORIGINE E DIFFUSIONE: Europa occidentale e meridionale, Anatolia.

HABITAT: La reseda cresce allo stato spontaneo sui cigli delle strade, nei terreni incolti, ai margini dei campi, sui muri e nelle cave di calcare. Predilige i suoli leggeri, anche poveri e secchi, calcarei o sabbiosi, ben soleggiati.

CICLO VITALE: Annuale, biennale o perenne.

COLORE OTTENIBILE: Giallo

PRODUZIONE ED UTILIZZO: La raccolta della pianta avviene nel periodo della piena fioritura. Tutta la parte aerea della pianta viene utilizzata per l’estrazione del principio colorante (luteolina). Il colore viene impiegato nelle fibre tessili, nei pellami e nel settore delle pitture e vernici decorative.

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LA MACINA DI RAFFAELLO

Nel cuore della rinascimentale Urbino, ancora oggi a testimonianza delle antiche tecniche di estrazione naturale dei pigmenti, troviamo la macina della famiglia di Raffaello Sanzio. Un affascinante reperto che racconta l’arte e l’artigianalità di antichi saperi tramandati fino ai giorni odierni e ancora oggi utilizzati nei processi di altissima qualità manifatturiera.
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RUBIA TINCTORIA L.

NOME SCIENTIFICO: Rubia tinctoria L.

FAMIGLIA: Rubiacee

NOTE STORICHE: L'uso di questa specie come pianta tintoria è riportata negli scritti Sumerici e nella Bibbia, dove viene indicata come idonea alla colorazione di cotone e lino. Greci e Romani la usavano per tingere di rosso i tessuti ed a scopo medicinale.

ORIGINE E DIFFUSIONE: Originaria della Persia e del bacino del Mediterraneo orientale. Coltivata in Europa, si è naturalizzata in diverse regioni della Francia ed in qualche caso anche in Italia.

HABITAT: Cresce allo stato spontaneo ai bordi delle strade, in luoghi soleggiati. Predilige i terreni calcarei.

CICLO VITALE: Perenne

COLORE OTTENIBILE: La natura del terreno influisce sul colore ottenibile: su terreni ricchi di humus e di carbonato di calcio la robbia fornisce un colore scarlatto, su terreni argillosi il colore è un rosso mattone più o meno intenso.

PRODUZIONE ED UTILIZZO: Il periodo di raccolta è ottobre-novembre: le piante, di almeno due anni vengono sradicate e seccate al sole. La radice della robbia contiene molti pigmenti antrachinonici, tra cui il più importante è l'alizarina, che fornisce un colore rosso intenso. Tinge bene tutti i tipi di tessuti ed i pellami. E' impiegata nella decorazione del legno e degli interni, così come nel campo artistico per la produzione di colori ad olio ed acquerelli.

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GLI AFFRESCHI DEI F.LLI SALIMBENI

Gli affreschi dei Salimbeni, posti nell’oratorio di San Giovanni a Urbino ci introducono a micro mondi carichi di significati simbolici.
Negli affreschi, oltre alla minuziosa tecnica, troviamo tracce dell’utilizzo di colore vegetale ampiamente diffuso nei processi tintorei utilizzati e applicati all’abbigliamento dell’epoca che possiamo ammirare ancora oggi giorno grazie alla magnificenza di queste opere.
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ISATIS TINCTORIA L.

NOME SCIENTIFICO: Isatis tinctoria L.

FAMIGLIA: Crocifere

ORIGINE E DIFFUSIONE: Europa mediterranea e centrale (dall'Italia all'Inghilterra), Asia occidentale sino all’Himalaya, Nord Africa (Egitto). In Italia era molto diffusa nelle regioni centrali, ed in particolare nelle regioni Marche e Toscana.

HABITAT: La pianta è spontanea lungo le scarpate stradali e ferroviarie e nei luoghi soleggiati. Predilige suoli calcarei o argilloso-silicei, profondi, freschi, sciolti.

CICLO VITALE: Biennale. La produzione di massa fogliare avviene principalmente nel primo anno, per la fioritura si deve attendere la primavera del secondo anno.

COLORE OTTENIBILE: Blu indaco

PRODUZIONE ED UTILIZZO: Il colore viene prodotto dalla raccolta delle foglie del I° anno, a completa maturità della parte aerea, cioè quando le foglie basali iniziano ad ingiallire o assumono una colorazione violacea. Il pigmento ottenuto viene impiegato nella colorazione di tutte le fibre tessili, nella pelletteria, nella bio-edilizia come colorante per il legno ed il muro e nella preparazione di colori per la didattica e le belle arti.

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L’ESTRAZIONE DEL COLORE

Il guado si trasforma: dai semi della pianta fino al pigmento, grazie al sapere preservato con cura nel tempo e all’abile mano dell’artigiano.
Simboleggia una relazione profonda dell’uomo con la natura, un ciclo che da essa parte e ad essa torna.
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RHUS COTINUS

NOME SCIENTIFICO: Rhus cotinus

FAMIGLIA: Anarcadiacee

NOTE STORICHE: Lo scotano è un arbusto alto sino a 3 m., ha foglie verde opache che in autunno diventano rosse intense. Documenti bibliografici attestano di produzione e commercio di scotano dal 1200 al 1930.

ORIGINE E DIFFUSIONE: Spontaneo nelle regioni del Mediterraneo ed in Asia, prospera sulle rocce del sud Europa. Nell'appennino marchigiano-umbro sono ancora diffusissimi i boschi anticamente coltivati ed oggi naturalizzati.

HABITAT: Predilige terreni ben drenati e declivi quali calcarei e scaglia rossa. Sicuramente versanti orientati a sud e soleggiati. Lo troviamo nelle zone appenniniche fino a 900 s.l.m.

CICLO VITALE: oltre i 60 anni

COLORE OTTENIBILE: Giallo chiaro, rosso ma soprattutto marrone, grigio e nero. Il pigmento contenuto nello scotano è fisetina, fustina, quercetina ed acidi gallici glucosinati.

PRODUZIONE ED UTILIZZO: La raccolta avviene in natura allo stato spontaneo nei territori dell'appennino umbro-marchigiano e consiste nel prelievo con piccole potature dei ramoscelli che una volta essiccati vengono finemente macinati per essere utilizzati nel settore tessile, pelletteria, pitture e vernici decorative per gli interni.

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LA TAMPONATURA

La tamponatura rappresenta il passaggio conclusivo dell’applicazione del colore, un processo in cui la natura si adatta alla forma grazie all’esperienza e alla mano dell’uomo. Del colore rimane traccia, una traccia che delinea la nostra storia sia artisti- ca che di alto artigianato, nella cornice storica delle Marche.
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